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      Marino Sanuto colla raccolta immensa di lettere e documenti nei Diarii anticipò il giudizio di fra’ Fulgenzio ed è il vero capo della scuola storica moderna. Oltre alle lettere ed ai dispacci ufficiali che, dalle varie corti, da molti rettori, da capitani di nave, da condottieri di eserciti, da consoli, da viaggiatori pervennero alla Signoria, nel periodo dal 1496 al 1533, egli inserì nei Diarii anche copiosi riassunti di quelle famose Relazioni che leggevano in Senato gli ambasciatori ritornati dai varî Stati, riassunti tanto più preziosi in quanto ci fanno conoscere moltissime Relazioni, che per le vicende dei tempi ed incendî negli Archivj andarono perdute(430).
      Quando il lettore si è resa un po’ famigliare la forma semplice e disadorna adoperata dal Sanuto, che scriveva come gli veniva e in gran fretta, si sente come trascinato dal corso degli avvenimenti, le notizie si succedono incessantemente ed a vicenda si intrecciano, si avviluppano, si spiegano, si completano, tengono sempre viva la curiosità, alimentata talvolta dalla loro stessa incertezza. Presentano essi un dramma che si va di giorno in giorno svolgendo sotto gli occhi dell’autore, e di cui l’autore sente e ci fa sentire tutte le impressioni liete o penose delle peripezie di ogni giorno.
      È dunque l’inesauribile ricchezza e la infinita varietà dei particolari che rende il diario sanutiano una pittura viva, vera, reale, palpitante del tempo suo. In esso si trovano non una ma mille circostanze che gli storici forse accennano appena e forse trascurano, le quali ci fanno intendere quegli uomini e quella età meglio della rettorica, più o meno simulata, che ingombra tanti volumi.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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