Alla fine del volume XXIX si propose di terminare l’opera colla morte del doge Leonardo Loredan; ma eletto a successore Antonio Grimani di 87 anni cui il Sanuto era legato da parentela e da antica devozione, rimise alla fine del dogado di questo il termine dei Diarii.
Ecco come egli si esprime al principio del vol. XXX:
«Havendo con grandissima faticha et frequente investigatione scripto de mia mano volumi vintiotto, senza i primi reduti in historie di quello fece Carlo octavo di Franza quando el vene in Italia a subjugar el regno de Napoli fino al suo ritorno in Franza, dicho libri De successi de Italia et per consequente di tutto il mondo, in forma di diaria, per ridurli poi a seguir la principiata historia a honor de la patria mia veneta, et non per premio datomi dalla Repubblica come hanno altri che tamen nulla o poco scrivono, et volendo hora mai lasciare tal scrivere, et metermi a limare le cose scripte et farle comune a ogniuno, avanti che io muora, sì per esser già di anni 55 et agiunto nel numero dei senatori di Giunta ordinaria del conseio dei Pregadi, come implicito in varie cure et ocupatione in le qual mi retrovo, poi a questo principio di anno ritrovandomi ammalato alquanto per le fatiche del continuo scriver. Ma persuaso da chi mi po’ comandare, ch’è il clarissimo domino Laurentio Loredano fiol del Serenissimo Principe nostro, qual più volte mi ha exortato a non lasciare la principiata faticha, dicendo alfin mi darà gloria et perpetua fama, et pregato almen vogli continuare fino viverà el suo Serenissimo padre nel fastigio ducale.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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