Contro questa spogliazione si solleṿ la pubblica opinione, ed il nostro Ministro plenipotenziario a Vienna, generale Menabrea, ebbe ordine dal Governo del Re di includere nel Trattato di pace la restituzione di quanto era stato asportato. Si fu in tale occasione che la Commissione veneta incaricata di raccogliere le notizie occorrenti per la voluta restituzione(463) propose che venisse restituito a Venezia e depositato nella Marciana anche l’originale dei Diarii di Marino Sanuto. Il conte Cibrario, commissario per l’esecuzione dell’art. XVIII del Trattato di pace 3 ottobre 1866, ottenne tutto; ma troṿ giusto, quanto al Sanuto, di accondiscendere che, in luogo dell’originale che veniva restituito a Venezia, fosse mandata in cambio a Vienna la copia fatta eseguire dal Donà ed esistente nella Marciana. Approvata la cosa dal Governo del Re, ci pervennero di ritorno gli originali autografi del Sanuto che erano stati asportati a Vienna dal Gassler nel 1805.
Notiamo peṛ che non fu restituito un volume dei Diarii, cioè la parte II del vol. I, la quale, per quante ricerche ne facesse a Vienna l’Arneth, non fu possibile di trovare.
La biblioteca Marciana cui vennero dunque consegnati gli autografi dei Diarii con un volume di meno, penṣ, e giustamente, di trattenere dalla copia Donà quel volume, e sped́ in cambio tutti gli altri a Vienna, rimanendo intesi i preposti della Marciana e quelli della biblioteca Imperiale che, quando fosse reintegrato l’originale sanutiano a Venezia col volume autografo mancante, verrebbe anche reintegrata la copia a Vienna col volume di quella trattenuto a Venezia.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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