Tuttavia gli editori, attenendosi alle istruzioni, sopra riportate, della R. Deputazione veneta di Storia patria, e udito il parere di alcuni scrittori di storie, italiani e stranieri, compilarono per ogni volume due accuratissimi e copiosi Indici, l’uno per nomi geografici, l’altro per nomi di persone e di cose. E in questi Indici ebbero precisamente la cura di rimandare alla corretta lezione i nomi errati o storpiati del testo, aggiungendovi le qualifiche necessarie ad identificarli.
Non tocca a noi riferire quanta e quanto ardua ed imponente sia stata questa fatica, recando i cinquantotto volumi dei Diarii più di 7000 colonne di Indici; ci basti con compiacenza ripetere quello che Cesare Cantù, vero maestro in fatto di esposizione della storia, dettò nell’Archivio storico lombardo: «Sono una meraviglia di pazienza e di esattezza questi Indici, del cui merito può esser giudice solo chi vi si provò»(469).
Con questi Indici per luoghi e per nomi alla fine di ogni volume e colle date in testa ad ogni pagina si rendeva superfluo, come giudicava la R. Deputazione, un altro indice per materie, il quale d’altronde, se anche fosse stato possibile, avrebbe richiesto un enorme spreco di lavoro e di spese per la stampa. Il Diario sanutiano è così fatto, che in ogni riga, può dirsi, vi è nuova materia; il fare un indice per materie sarebbe stato come accingersi ad una nuova [128] disposizione, sia pure razionale, dell’intero testo, raddoppiarne quasi la mole, — sarebbe stato come tentare l’indice di una enciclopedia.
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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1898
pagine 165 |
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