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      Il tema era: Premessi i criteri che devono dirigere lo storico nell’uso dei documenti pubblici, determinare il valore e la importanza delle Relazioni degli ambasciatori veneti.
      [130] Con quale efficacia egli esercitasse il suo ministero d’insegnante, ne fanno fede i molti e valenti allievi che egli indirizzò al culto della veneta storia, e che infiammò del suo patriotico ardore. Né questo rimaneva in lui rallentato dai suoi doveri di sacerdote, perché egli seppe trovare, nella onestà dei suoi sentimenti, nella immacolata condotta e nella misura, il punto d’accordo fra gli immutabili dogmi e i bisogni, gli sdegni e le aspirazioni dei nuovi tempi.
      Rinaldo Fulin fu viva parte di quel risveglio degli studî che precorse e accompagnò in Venezia l’opera dell’indipendenza nazionale, e, questa ottenuta, divenne parte integrante, quasi centro, dell’educazione intellettuale rivolta a esumare le antiche memorie della patria.
      Dei suoi innumerevoli lavori ci basterà ricordare:
      I codici di Dante Allighieri a Venezia — Il Petrarca innanzi la Signoria di Venezia — Gli Inquisitori dei dieci — Diarii e diaristi veneziani — Dell’attitudine di Venezia dinanzi ai grandi viaggi marittimi del secolo XV — Il canale di Suez e la Repubblica di Venezia — Sulle finanze francesi nel secolo XVI, dalle relazioni degli ambasciatori veneti — Errori vecchi e documenti nuovi — Venezia e Daniele Manin — I dispacci di Paulo Paruta ambasciatore veneto a Roma dal 1592 al 1595 — Il compendio della storia di Venezia ecc. ecc.


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I Diarii
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1898 pagine 165

   





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