Fono alcuni retenuti per il provedador et poi mandati a Venetia, et in quella terra era gran carestia de formenti, unde la Signoria nostra, questo intendendo, fé commandamento a Alvixe Loredan, che per il consejo di pregadi era stà eletto a Monopoli proveditore, che andar dovesse subito con quelli provisionati numero 1300 doveva menar con lui a custodia di la terra: et cussì a dì ... ditto si partì. Ancora fo provisto de formenti, acciò non seguisse più tal cosse.
El ducha de Milano mandoe a notifichar a la Signoria nostra, come havia pronuntià el processo contra el conte Philipone Boromeo cugnato dil suo domino Marchesino Stanga come suo ribello, et che lui medemo si havia sottoscripto di sua mano. Et era decreto che publice li fusse taglià la testa: tamen poi li usoe misericordia, et quello confinoe a Ferrara, et li fratelli restoe pur a Milano cortesani di esso ducha.
Camalì turcho corsaro nephandissimo, capitato a Negroponte fo retenuto, et il Signor turcho mandoe lì 50 gianiceri a tuorlo et menarlo a la Porta, et cussì con le sue fuste fu menato. Et a dì 6 dezembrio, passato Bortolameo Zorzi provedador di l'armada era in Arzipielago a custodia di quello, lo trovoe a Stalimene, et lo voleva haverlo; ma ditti gianiceri disse che lo menava dal Signor et che non li fusse datto molestia, unde, per la bona paxe havia la Signoria nostra col turcho, lo lassoe andar. Et ditto Camalì, zonto a Costantinopoli, fo vestito et tamen ordinatoli più non dovesse usar quello exercitio. Et come fo divulgato, al turcho li fo scritto molte lettere in soa recomandation che non lo dovesse far morir, perché era mantignador di la fé.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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