Et tenerono lo camino de dicta rocha, et per certo locho forte che se va dal fiume ad dicta rocha, dove non se ponno operar li cavali. Et licet li nostri, sentendo questo, li fussero andati contra per prohibir lo passare, nientedimeno non possetero esser cussì presti, per non ce esser reducto nessuno vicino al fiume che haveano già cominzato a passare (et) per esser rebellata la terra che li era a le spale, non possetero prohibire lo passar di questoro, et cussì sono andati in dicta terra. Quanta jactura sia per seguir di questo non se provedendo presto, lo lassamo judicar ad vui, perché, venendo lo signor Virginio in Apruzo et unendosi con questi, ne seguirà lo magior disturbo dil mondo, et dubitamo che le cose non vadino ad pegio, per trovarsi la majestà del signor re cum pocha gente. Per questo ve pregamo che vogliati far intender a la sanctità del nostro signor, al reverendissimo monsignor vicecanzelario et magnifico ambasciatore veneto, pregandoli da nostra parte che vogliano sollicitar che vengano volando li stratioti cum li danari, lassando li fanti venir apresso sicome havete scripto voi. Per amor de Dio sollicitate che vengino presto; che tutto consiste in presteza; che poi, quando li inimici sarano uniti, li subsidii poco ponno juvare, advisandovi che, per la passata de dicti nimici, ne è necessario far restar lo signor Fabritio, quale dovea partir domane per Apruzo. Per amor de Dio, vengano presto li dicti stratioti; non tardeno ancor li altri subsidii; solicitasse lo illustre marchexe da Mantoa et lo signor da Pexaro, et non se aspecti che siamo in tuto consumati, perché non è più pestifera infirmità che la debilità, et se non si provede presto, non è dubio niuno che lo soccorso non sarà a tempo.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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Virginio Apruzo Dio Fabritio Apruzo Dio Mantoa Pexaro
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