Unde el pontifice, intendendo etiam che contra l'honor suo predichava, li mandoe una excomunicatione, et che venisse da lui. El qual frate, intendendo questo, fece a le porte di Fiorenza il portatore di questa retegnir, tuorli il breve et straziarlo, et fece sublevar zercha 400 puti, i quali con saxi volevano lapidar chi volesse dir contra ditto frate. Adeo Fiorenza era in gran confusione, et in Sancta Liberata, dove predichava, non vi possendo capir la zente, fece far atorno la chiesia banche in modo di theatro. Adoncha questo frate governava quella cità, peroché la Signoria de Fiorenza e il consejo lhoro non si partivano dal suo voller, et come el Vincivera scrivendo a la Signoria nostra aludeva, che fiorentini erano in extremis perhoché prima era in mano de' Medici, al presente de' frati. Ergo fevano malle lhoro. Tamen erano di tanta obstinatione, che né a Roma, né a Napoli, né in questa terra mandavano oratori, ymo dil re di Franza erano tuti dati. Restono con domino Francisco Secho, conte Ranuzo di Marzano, il marchexe di la Saxeta et domino Hercules Bentivoy, né altri condutieri degni di fama havevano. Et a Pisa andoe secretario nostro Francisco da la Zuecha in grandissima reputatione tenuto. Stete in la caxa dove stete el signor Frachasso. Pur se ritrovava lhoro capitano Lucio Malvezo, el qual non li rigava dreto, come dirò di soto. Or per nostri li fo mandato li ducati 1000 per far fanti, et quatro contestabeli zoè: Alvise Tealdini cavalier, Iacometo di Alvise Novelo, Sebastian da Veniexia et Zanon di Colorgno, i quali fosseno al governo di fanti se fariano.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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