[98] El ducha di Milano fece advisar la Signoria nostra, come dubitava di la venuta dil re di Franza in Italia. El qual era zonto certo a Lion, et che la Signoria dovesse advisarlo di che oppinione era venendo, et se li volleva obstarli e mandar zente a quelle frontiere, a Novara et Alexandria di la Paja. Unde a la risposta fo consultato, et a dì 11 et 12 fo pregadi. Steteno molto tardi; fo gran disputatione, et tandem li risposeno che, venendo, fariano nostri più che non feno l'anno passato, et molto lo confortono.
Fo mandato Hironimo di Monte vice colateral zeneral in terra todescha a comprar alcuni cavali, et cussì ne comprò 40 pezi di capi di lanza, li quali fo dati, per collegio, parte a li Brandolini et ad altri condutieri, ai qualli nel fato d'arme erano stà amazati li soi capi di lanza.
A Faenza, Domenego Trivixam cavalier governador nostro, hessendo molto accepto a tutti, quelli cittadini, reduti in consejo, terminono voluntarie ponersi in civil et in criminal sotto di lui, et non più dil castelano et di quelli 6 deputati come erano soliti. Et cussì dicto governador havia tal cargo acceptato.
[1496 04 13]A dì 13, vene lettere di Roma de 9 ditto zercha a le cosse dil duca de Urbino et dil magnifico Zuan Bentivoi, et che ivi si parlava assai in corte di la venuta dil re di Franza. Questo perché haveano, per lettere di 2 de l'instante da Lion dil vescovo di Voltera orator de' fiorentini, et come esso re lì a Lion era venuto per le cosse de Italia.
Item, se intese come el conte Filippo de Rossi era stà asaltado da le zente dil prefetto in l'Apruzo, e toltoli 8 mutte de cariazi e presi 18 homeni d'arme.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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