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      Gionto a Cesena subito, investigai le occurentie di qua per obedir nostra magnificentia, unde trovo che, hessendo stà occupato per tractato el castelo di messer Polidoro per li soi adversarii, che con circa 200 comandati de li lochi circunstanti del signor Pandolfo andono, el prefato messer Polidoro, desideroso di recuperar el suo castelo, per esser ricomandato a Cesena, domandò soccorso a la preffata cità, con el quale, con li privati amici soi, se condusse a dicto castello. Et veduto da la longa tal gente, li occupanti el castello, parte se messe in fuga, et parte ussì fuora a scaramuzar con lhor, li qual per haver el pezo se reduseno al castelo fugati, guadagnando tre cavali di li dicti. Interim messer Polidoro, con animo de conseguir el suo castelo, se ricomandò a la madona di Forlì et domandoli ajuto. Per quanto intendo, ha mandà li cavali lizieri et fanti circa 200 de numero, li quali questa sera sono su quello di Bertenoro, per condurse in questa nocte al luogo et unirse con li altri che hanno assediato el luoco predicto. Dentro, si dice esser cercha 70 homeni, et di fuora sono più di 400 persone. Quelli dentro cridano Pandolfo, Pandolfo, et aspectano soccorso. Vero è che sono comandati li homeni de Meldula e de altri luogi del signor Pandolfo, et si dice vol socorerli con cavali lizieri et [123] gente d'arme, in modo che de qui ogni cossa è in garbuglio. Messer Polidoro, essendo stà sachigiato el suo castello et retenuti li so doi figlioli picolini, a sua vendeta ha retenuto alcuni parenti de li soi inimici qui in Cesena, per contracambio de li soi fioli.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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