Et ancora dete licentia repatriandi a domino Cristoforo Scrofsten era orator a Venecia.
Item, come el re cerchava di liberar el conte Zuan Batista di Colalto di l'exilio, el qual era in quelle parte, et scrisse a la Signoria.
[1496 04 30]A dì 30 ditto, zonse in Augusta dal re l'orator di Ingilterra, domino Cristoforo de Ursich, venuto con 12 cavali, el qual era dispensator di helemosine fa il re.
[126]Sumario di lettere di Polo Capelo cavalier orator nostro in reame,
et di nove, da dì 19 april fino a la fine, recevute tamen di mazo 1496.
A dì 19 april, scrive di Santa Agata et ricevuta qui a dì 30 ditto. Siamo zonti qui incolumes. Inimici non li basta l'animo. Siamo securi; da driedo havemo Rossi, il signor di Pexaro, Jacomazo et le zente dil ducha de Gandia. Ozi, da questo castello ho visto i campi inimichi pur di là de la Incoronata, dove erano eri. Non poteno star molto per caxon de le vituarie et per dar fine a la doana, over per nostro rispeto aciò non se conzonzessemo con il re. Ozi è zonto Vicenzo Guidoto secretario di domino Bernardo Contarini, con lettere di credenza di la majestà dil re, una al capitano l'altra a mi, el qual è stato con messer Zuan de li Moniti a Ascoli, et ivi ne credea trovar. Voleno el capitano vadi questa nocte, con li so 200 cavali lezieri a Foza a trovar il re, mia 22 di qui, perché inimici, in questi 4 zorni che sono stati forti in campagna, haveano recuperato il forzo di le pecore, e diman se dia levar con la doana et acompagnarle al passo dove dia andar ne l'Abruzo.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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