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      Lettera scrita a dì 22 dito apresso Padullo in campo, recevuta, ut supra. Mi partì da Nocera; poi alozamo apresso Bichari; femo un longo camino, siamo apresso Benivento mia 5. Erri sera el re dè la battaglia a uno castello nominato Castelfranco e, per non zonzer le scale a tempo, non feze nulla. Et questa note se deteno, non volseno aspettar la matina, che tutti erano amazati. I nimici mo terzo zorno [191] ebbeno Ferazan a patti. Ozi si (è) habuto di Calabria una bona victoria. Ha tajà a pezi quel capetanio più de 200 inimici, oltra li altri presi. Ozi è venuto contra la majestà regia el signor di Pexaro, che, zà tre zorni, era venuto e zonto a Bonconvento.
     
      Item, ozi ho visto tutto questo campo. È bella e fiorita zente. Tutti sono desiderosi di far fatti d'arme. Questa sera il re mi ha ditto questo, et come questi signori desidera per l'avantazo che habiamo. Etiam io ho fatto bon cuor; fate far bone oration, perché andaremo a la volta de' inimici. Non ho hauto el pavion: me n'è stà presentà uno assà bello fin arò el mio. Doman dia zonzer a Benivento el reverendissimo cardinal legato, et il signor Zuane di Gonzaga con 50 homeni d'arme ben in hordine. Reputo el fato d'arme habbi a esser bella cossa, et molto sanguinolenta.
     
      Lettera scrita a dì 23, apresso Padullo, in campo, recevuta, ut supra. Ozi, per il zonzer dil proveditor di stratioti qui, che era a la banda de' inimici con li cavalli lezieri, se intende el campo nemico questa matina dovea levarsi da Ferazan, castello hauto a pacti, tamen lo messeno a sacho.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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