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      Stratioti erano suspesi di andar, et nostri non volleva mandarli se non 200, perché li altri el ducha de Milan li domandava, et al tutto ne volea 300 per mandar a danizar a li confini di Aste. Et a dì 1.° zugno fu preso che tutti 600 stratioti andar dovesse di longo a Pisa con ogni presteza, li quali zà erano in camino et andavano per la via di Pontremolo. Et fu facto comandamento a Zustignan Morexini proveditore lhoro, che in quella sera si dovesse partir e andar di longo a Pisa, al qual fo dato comissione fosse proveditor sora tutte le zente nostre erano ivi. Etiam fo mandato Nicolò da Nona con li 100 cavali a Pisa, et fo scrito a Milano excusandosi che non li mandavano li stratioti rechiesti, perché zà haveano promesso darli in ajuto de' pisani, et volevano esser di una parola; ma, bisognando, ne manderiano a tuor degli altri. Et se intese come, a dì 30 mazo, Zuan Paulo di Manfron, con le altre zente nostre alozano in Cassina, in tutto zercha homeni d'arme 110 et 300 cavalli lezieri et li fanti, andono a uno castello de' fiorentini chiamato Ponte de Sacho, dove preseno 40 homeni d'arme, 25 cavali lizieri et 100 fanti erano ivi a custodia, et preseno uno fiol fo dil conte Antonio di Marzano, videlicet conte Lodovico. Et dicto castello fo messo a sacho et partino; ma poi fiorentini veneno con le sue zente che haveano, zercha homeni d'arme 200 et molti fanti, et quello castello recuperarono. Tamen, intesi poi come nostri fono a le man e ruppeno fiorentini, presi 60 homeni d'arme, 50 ballestrieri a cavallo e molti schiopetieri, per modo che non fuzite salvo uno trombeta a portar ditta nova a Fiorenza.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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