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      Da Milano, vene lettere di Marco Dandolo doctor et cavalier orator nostro, zonte a dì 24 lujo, come de lì intendevano la rezina di Franza haver partorito uno fiol maschio, et ch'era morto, e la rezina stava molto grieve. Tamen non fu vero, et a dì 25, vene lettere dal dito di 22, date di là de Como, che a contemplation di la duchessa de Milano, el re di romani havia passato quel monte sì aspro e venuto in le terre dil ducha di Milano, et in quel zorno era [242] intrato in una terra chiamata Belaso, mia 22 lontana da Como, et li era andà contra il baldachino portato dal signor Frachasso e altri cinque cavalieri milanesi a piedi, et che soa majestà era venuto sollo con 200 cavali et 100 provisionati, computà i mulli e altri cariazi. L'habito suo di beretin e verde, et havia con lui solum sei homeni di reputatione ch'è soi secretarii. Unde, inteso questo in questa terra, molto si parlava di tal sua venuta domestichamente, che si fusse stato el minimo castelanuzo di Elemagna, saria venuto con altra pompa e reputatione. Adeo tutti diceva quello li pareva, et todeschi di fontego dicevano era venuto contra la volontà di tutti i signori elemani. Et qui sarà scripta una lettera che trata di soa majestà alcune cosse, scripta perhò da uno milanese.
     
     
      Copia de una lettera di progressi di la majestà dil re di romanicol ducha de Milano et la duchessa,
      nel primo suo coloquio habuto verso Valtellina.
     
      Heri passassimo la montagna chiamata Monbraja, e quella sera alozassemo ad uno loco chiamato Monastero.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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