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      Et li dete sei ostagi per cautione, zoè do francesi di reputatione, uno alemano, uno sguizaro di alto grado, et do italiani, videlicet el signor Paulo Orsino et el signor Paulo Vitelli, con obligo che 'l re Ferando li dagi, zorno per zorno, pan, vin e altre vituarie per il viver lhoro con i soi danari de' francesi, e che una parte e l'altra depona le arme. E se in dito termine non sarano socorsi, prometino di ussir e consignarli l'Atella e tutti i altri luochi e forteze e terre di esso re che sono per francesi occupate, et che ditto Monpensier, con la sua compagnia che in l'Atella tunc si ritrovava, dovesse andar a montar in navilii, in che luoco e dove pareria a esso re, e andar recto tramite a smontar in Provenza, senza meter piedi in terra né in loco alcuno de Italia. Et che il prefato Monpensier fazi, in termine di 8 primi zorni, a saper di questo acordo a tutti i francesi che sono in l'Abruzo, in Taranto, in la Calabria, in Gajeta e in altri lochi, facendo che cadaun zuri di observar e atender a questi pacti, e che, sub bona fide, l'habi a dechiarir a dito re Ferando chi sarano quelli harano contentado a lo acordo e chi no, contra li qual el prefato re possi andar, o mandar zente a expugnarli e non li haver pietà alcuna. E questo fece aciò che, avanti che passasse il mexe dil termine, soa majestà potesse haver il possesso di tutto il reame sine aliqua diminutione. Et acciò che meglio se intenda il modo de ditto acordo come seguite, è da saper che, a dì 19 lujo, hessendo francesi in l'Atella reduti in grande extremità, mandò li tre deputati a tratar acordo in campo al re Ferando, et dimandò quattro cosse.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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