[1496 07 31]A dì 31 ditto, per lettere di Roma di 28, se intese come il pontefice si havia molto doluto di questo [247] acordo senza sua saputa esser seguito, perché soa santità volleva meter altri capitoli, e questo perché temeva che, poi accordati, non restando in le man de' francesi se non Taranto, Venosa e Gaeta, tornando francesi in Franza per terra, non inferissa danno in alcuna terra di la Chiesia. Pertanto pregoe la Signoria nostra non volesse patir fusse molestado, et consultato poi la risposta, fo scrito a l'orator nostro che dovesse dir a sua santità stesse di bono animo, che persuaderiano Ferando re dovesse far ogni suo poter de mandar per mar Monpensier e li altri fino in Provenza, e che judicavano francesi aceterrano el partido per esser la via più curta, perché erano desiderosi di repatriar, i qualli haveano perhò pochi danari. Ancora fo scrito a ditto orator che mandasse ducati 3000 che havia di raxon di la Signoria nostra in campo a Polo Capelo orator nostro, acciò desse opera di comprar quanti cavalli grossi francesi che 'l potesse haver, perché, andando per mar, volentiera anderiano più lezieri e senza cavali; etiam li venderiano per bisogno, che haveano pochi danari.
Oltra di questo, per lettere di 21, se intese che Bernardo Contarini proveditor di stratioti se havia, lì in campo a l'Atella, butado in letto con gran febre, et poi, per lettere di 23, come stava molto grieve, et era stà portato a Melfi, et che per il mal grande dubitavano grandemente di morte, la qual cossa, come Polo Capello scrisse, era molto molesta al re e a tutto il campo, e maxime stratioti li quali lo adoraveno.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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