Et ditto Bernardo scrisse una lettera a la Signoria nostra molto piatosa, come el non era per evader di quella infirmità, e casu quo Idio facesse altro di lui, racomandava la madre, sorele e fradeli et li nepoti figlioli di Panfilo a essa illustrissima Signoria, in reconpensassion di tante fatiche portate li havesseno per ricomandati. La qual lettera fo letta in pregadi a dì ultimo lujo.
In questi giorni vene lettere di Zenoa come Domenego Malipiero provedador, andato per montar su le 6 galie nostre venute di Napoli in quelle aque et andate in Provenza con l'armada et le barze di Spagna, come ho ditto di sopra, era lì a Zenoa in letto in terra amallato con gran febre. Et stete malissimo; pur a la fine varite, et montò su le galie a dì 6 avosto.
Maximiano re di romani, domente queste cosse si fano, a dì 27 lujo vene lettere come era intrato in Borgno, et havia scrito a la sua compagnia et a Francesco Foscari orator nostro che dovesse passar il monte et vegnir lì a Borgno, perché insieme [248] vegneriano verso Milan. Et a dì 28 dito, vene lettere come soa majestà havia terminato, da poi i coloquii fatti col ducha de Milano, di tornar di là da' monti per fermar certi soi ordeni, et che, passato 8 zorni, el ritorneria tenendo fermo il camino per vegnir a Milano, et fece scriver a la Signoria che dovesse proveder di mandarli li danari promessi, perché al tutto el voleva vegnir in Italia. Ancora, è da saper come li tre condutieri nostri andati da sua majestà con l'orator nostro Marco Dandolo, el re volse saper da lhoro tre cosse, et li fece questi quesiti, e fo a Smalz.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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