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      Or a dì ditto, nel consejo di pregadi, fono cercha Pixa varie opinione. Alcuni li pareva fusse stà tolto malla impresa, et perhò vollevano lassarla e che lhoro si dovesseno acordar con fiorentini. Altri volevano seguir l'impresa et ajutarli, acciò restino in libertà per danno de' fiorentini che non si vollevano aderir a la liga. Siché, erano varie consultatione, et Pisa era molto astreta da le zente de' fiorentini, et pativano grandemente per caxon de vituarie, in modo che li 12 anciani andono da Francesco da la Zudecha secretario ivi nostro, pregando quello scrivesse a la Signoria che tolesse quella cità in governo e protetion, con che [262] condetion che a essa illustrissima Signoria pareva, perché chiaro vedevano esser tradidi da Lucio Malvezo, et che non fusseno lassati perir e capitar in man dei fiorentini. Et lecto ditte lettere in pregadi, fo gran disputatione, come ho detto, quid fiendum. El principe, con il collegio, fo di opinion di non li tuor come subditi ma conservarli in libertà, et preseno di mandar ivi ducati 6000 et il conte Bernardin Fortebrazo con la sua compagnia, ch'è cavalli 1000. Et cussì fo expedito lettere a Pisa di questo voller del senato, et in questa terra solicittava continuamente il lhoro orator che quivi residente stava, videlicet domino Joanne de' Mariani cavalier.
     
      A dì ditto, vene lettere di Zenoa come si sentiva in Provenza era armata una nave grossa et do galie, et posto suso vituarie assai, et doveva ussir per andar a socorer Gaeta, et che le nostre galie sperava di haver ditta armada.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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