Et tandem, a dì 8, fu preso che, ritornando soa majestà di qua da' monti, siali fatto subito do honorevoli ambasadori, da esser electi sì de officii e rezimenti, come de officii perpetui, sotto pena di ducati 500, oltre tutte altre pene che non potesseno refudar. Et el pontifice elexe etiam uno legato, con podestà et auctorità plenaria di legato a latere, el qual fu el cardinal di Santa Croce in Hierusalem, olim chiamato cardinal Carthagenia, di natione ispano, el qual partì di Roma et vene di longo a Milano, come più difusamente scriverò di sotto.
[1496 08 07]A dì 7, lettere di Pixa, come li sguizari e altre fanterie dil ducha de Milano, da cercha n.° 600 che ivi erano in ajuto de' pixani, si erano fugite nel campo de' fiorentini, sotto coperta di dir non potevano esser pagati da esso ducha. Ma in questo zorno, nel consejo di pregadi, fo expedito li ducati 6000 per far provisionati, et di mandar li 100 homeni d'arme ivi più presto che si potesse, zoè qual condutieri paresse al collegio. Et parse al collegio di non mandar il conte Bernardin, ma mandono questi, zoè: Jacomo Sovergnan cavali 100; Brazo da Perosa fratello del conte Bernardino cavali 80; Piero Chieregato cavali 80; Filippo Albanese cavali 80; Lazarin da Rimano cavali 80.
[1496 08 10]A dì 10 detto, vene lettere di campo di reame di 30, 31 lujo et de 1.° avosto, come francesi tuti, alemani e sguizari e italiani erano, col nome di Christo, ussiti di l'Atella, e havevano consignato quel loco a Ferando. Item, che Venosa havia levà le insegne di sua majestà; che 'l marchexe de Bitonto si era acordato et inclinato a esso re, e haveali fatto haver una terra molto grossa e importante; e che si tratava acordo con el principe di Bisignano; che 'l principe di Salerno ancora si mostrava renitente e in Calabria faceva assà danni; che viteleschi erano ussiti a pezo a pezo, e tiravano verso Roma; che il signor Virginio Orsino, come disperato, dubitando de non haver mai bon amor ni da Ferando, ni dal papa, e dicea volleva andar con Francesi in Franza; [265] ché Monpensier, con francesi, erano in tutto 250 homeni d'arme, zoè cavali 1500, e sguizari 1500, i quali etiam andavano in Franza per recuperar ducati 40000 che restavano haver dal roy; et che 500 alemani valentissimi, pur di l'Atella, erano acordati a li stipendii di esso re Ferandino; et li 1500 cavali francesi con li 1500 sguizari erano in camino e andavano a Castelamar per imbarcharsi, ch'è mia 20 da Napoli et zornate 10 lontan di l'Atella, i quali erano acompagnati dal marchexe di Mantoa e dai stratioti e cavali lezieri, et Ferando li seguiva con tutto il campo mia 6 lontano, questo perché francesi dubitavano di non esser sacomanati da' paexani, et andavano a questo modo: francesi in mezo et l'exercito regio diviso in do parte; et che andavano molto humili, temendo, chome ho ditto.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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