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      Che se di altro fusse stà carga, era mal per lo ditto patron, benché esso corsaro dicesse non feva danno a' venitiani, e mostrò uno salvoconduto di Antonio Grimani capitano zeneral da mar nostro a lui facto in publica forma, comandando che l'havesse recepto e vituaria per tutti nostri porti e terre.
     
      In questi giorni, vene in questa terra de l'insule de Medera 4 caravele grosse di Portogal, con casse 4000 de zucari. Et è da saper come, da quatro in cinque anni in qua, ne era venute etiam di le altre [271] caravele con zucari preditti, cossa insolita a vegnir di questa sorte, per esser stà nuovamente trovati, in questo modo. In l'anno 1450, (sic) partino caravele de Portogal per andar in Canaria, una di le qual, per fortuna, scorse in puppa 1500 mia como perduti. A capo di 5 in 6 dì, videno terra per prova et arbori fino a la marina, e scorando l'ysola grande, andono sotto vento a la bonaza. Non trovando loco da descender, acceso el fuogo l'apizorono in li arbori da più parte, e suflante vento in 2 dì fezeno gran largura, e descenduti in loco alto videno gran pianure verde e fiorente, senza caxe, homeni né animali, salvo una meza barcha de nave alzada, con 4 homeni morti desfati, et ucelli assai. Misseno i animali de nave in terra, i qual in pochi dì se feno grasissimi, et andati a quelli prati virenti, trovono molte fonte et cane, le quali rote et gustate, conobeno esser canamele produte da sé medeme. E da puo', fatto gran pioze, tornati ai luoghi brusati, trovono l'herba nasuda, e a questo cognobeno la Medera esser fertilissima.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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