In retorno, tutto refferino al re di Portogallo, mostrando le canamele trovate. Lo qual, per dar modo de habitar la Medera, ge mandò 50 pera di buo', cavali, mulli, zumente et animali minuti, mandando meretrice, rufiani, con altri homeni da governo che dividesse tra lhoro l'ysola, conducendo caldiere, masene et maistri da zuchari. Dove ne fano tanta quantità e sì boni, che empieno el levante e ponente, in modo che i zucari de Cypri, Alexandria, Soria, Damiata, Cecilia, Valenza e altri luoghi, sono reduti in vilissimo precio. Et in questa terra, da 8 in 10 anni in qua, ogni anno vien 5 over 6 nave, caravele e barze da 200 fin 500 bote l'una, et fano grande abondantia. Et questo, licet non sia a proposito di guerra, pur quivi a eterna memoria ho voluto descriver ordinariamente.
[1496 08 17]A dì 17, vene lettere di campo di reame, di 8 e di 9, chome francesi erano mia 4 lontano da Castelamar, et che, a dì 10 dovevano zonzer, e zonti lì monteriano in nave. Et che il re Ferando era a campo a Sanseverino e havia hauto la terra a patti, et hessendo quelli di la rocha renitenti a rendersi, misse le bombarde e ruinò parte di le mure, e introrono dentro et li tagliono tutti a pezi per dar teror a le altre forteze che non stiano obstinati, e che dovea andar col campo a Salerno. Et è da saper, ditto loco di Sanseverino era dil principe di Salerno, el qual non si volleva acordar col re non se fidando, et volleva la promessa di questa terra. Et el simile el principe di Bisignano. Et per nostri consultato, fo preso di mandar la comission a Polo Capelo cavalier [272] orator nostro, che a ditti baroni fazi ogni fidejussion.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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