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      El qual disse: "Io vado a Lucha. In mio ritorno vi risponderò." Or pisani li risposeno: "Nui si volemo difender in libertà, e non subditi ad alcuno, e cussì ne ha promesso tutta la liga di conservarne, e più tosto elezemo di morir con la spada in mano, cha esser subditi ad alcuno." Or inteso questo, nel consejo di pregadi fo preso di scriver a' pisani che rispondeseno in questo modo a Maximiliano preditto: che sono stà tolti in protetion di tutta la liga, la qual li haveano promesso conservarli in libertà, e che, quando li altri non volesse, soa cesarea majestà doveria solo voler, et esser il primo che li difendesse. Et acciò tutti intenda la protetion tolta per questa terra di lhoro, di far et scriver, fu preso in ditto consejo a Hanibal Bentivoi fiol dil magnifico Johanne da Bologna, che havia stipendio con nostri et Milano di 80 homeni d'arme et nimicissimo di Lucio Malvezo, el qual con 150 homeni d'arme incontinente dovesse cavalchar verso Pisa, et esser capo di tutte quelle zente, zoè ditti 150 homeni d'arme; né è computà nel numero la mità di la conduta dil padre per la portion nostra, perché la portion de Milano el ducha non li mandava danari. Et li fo mandato danari a Bologna. El qual Hannibal, inteso tal deliberation et abuto denari per dar page a' soldati, fece redur tutta la compagnia, et quella in hordine cavalchoe a Pisa come dirò più avanti.
     
      Oltra di questo, erano zonti a Fiorenza do ambasadori dil ditto re, i qualli, havendo rechiesto audientia publicha, quelli di governo, consultato insieme, deliberono darla privata.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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