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      A tergo. Reverendissimo in Christo patri et domino archiepiscopo maguntino electori sacri imperii, amico nostro carissimo.
     
      In questo mexe di avosto, nel consejo di X, a dì 23, fu posto parte che de caetero niun non fosse sì ardito che in questa terra portar dovesse arme, se non quelli che haveva expressa licentia. Et acciò non fusseno più tante licentie quante erano, che quelli che hanno libertà dil consejo di X di darne 6, al presente ne diebano dar solum 3 et le altre 3 siano tolte, le qual licentie durar se intenda solum per 4 mexi potendo esser renovate, et che quelli sarano trovati con arme senza licentia, s'il sarà zenthilomo sia bandito per anni 2 di mazor consejo et debbi pagar ducati 25, et s'il sarà di altro grado, li fo poste pene condecente etc.
     
      [288]Sumario di una lettera dil capitano zeneral nostro
      scrita al proveditor di l'armata nostro era a Zenoa,
      data apresso Cajeta, a dì 21 avosto 1496.
     
      Come le nostre nave e navilii erano andate drieto i legni francesi, et la vezilia di la Nostra Dona si havia acostà 2 mia. Soprazonze la notte. La nave Galiana, sopra la qual era el capitano spagniol, se acostò e trete assà colpi. Steteno apresso quasi 3 hore. Refreschò el vento. El capitano volse darli adosso per esser soravento. Questo fé la nave de Rodi, ché la galia e galeaza non era con la dita nave, pur si slontanono. La nave rupe antene, perse velle, et fece do pelegrini. El principe di Altemura ozi dia meter le artilarie su l'armada, et quelle farle cargar per questa impresa.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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