Non voglio restar da scriver, come in questi zorni, a dì 4 septembre, vene lettere de lo oratore nostro Marco Dandolo doctor et cavalier al ducha de Milano, come, in certo consulto fatto, intravenendo el cardinal legato, el ducha preditto, li oratori di Maximian et di fiorentini, zoè domino Francesco Gualteroti doctor che era residente a Milano, el ditto nostro orator, volendo andar dal ducha, fu fatto aspectar, per la qual cossa poi fato intrar, li disse cosse comune. Et inteso questo, nostri l'have molto a mal, unde in questa matina in collegio, el principe nostro, venuto dentro domino Baptista di Sfondradi orator dil ducha de Milano, si lamentò con lui, dicendo questi non era segni di boni confederati, per modo rimase sbigotito.
[292][1496 09 03]
A dì 3 ditto, l'ambasador di Spagna andò a la Signoria, dicendo se maravegliava non li era ditto di le cosse resonano per Italia di la venuta dil re Maximiliano, et che 'l suo re era collegato, et facea il dover dal conto suo per conservation di la liga. Per la qual cossa, fo decreto nel consejo di pregadi de dechiarirli ogni cossa, e dirli che la Signoria facea più cavedal di la majestà dil suo re e rezina che facesse mai, et cussì li fo ditto ogni cossa, et insieme consultavano.
Di reame, a dì 1.° ditto, vene lettere di 24 avosto, chome el principe de Salerno et quello di Bisignano erano andati ai piedi dil re, e voluntarie haveano offerto i suo' luogi a descrition di sua majestà, usando molte parole grate. Et che il re li abrazono et molto li charezoe, perdonandoli ogni offesa.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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