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      Questa matina, zercha una hora de dì, trovandose il Caraffa sopra la pope con el zeneral parlando di le cosse di eri, vedemo che 3 di le nave erano in Gaeta facevano vela, et ussivano fora insieme con el galion. Vedendo che alcuno non si moveva, la magnificencia sua fece salpar et andar a la volta di le nave, e praesertim dil capitano, per farlo levar, el qual, non se fidando di suo' homeni, ha voluto 100 de li nostri homeni e cussì li fo fato dar 10 ballestrieri per galia; poi disse non haver biscoto; li fo provisto. In questo mezo, l'havea mandà per una barchada di piere in terra, et fezeli lassar una ancora per ochio, et halo pur fato levar, e cussì fece levar la nave Negrona con 2 altre barze di le più grosse. Volendo messer seguir con le galie, disse che 'l restasse, che bastava solum qualche galia. Feceli dar le 2 galie sibinzane nostre et 2 di le catelane, poi el Loredam, el Valier et messer Augustin Pasqualigo vadi driedo. Tegno se azonzerano volendo far il dover. Si non fusse stà messier, se ne andavano con una provenza mazor di quella di eri, che niun non li andava driedo. Si messer havesse auto 2 di le barze o nave armade in sua podestà, come l'ha le galie, questa nave non fuziva di le man, perché avanti questa salpa una ancora, quele in hordine fusite con tempo fato. Hano gran avantazo, che apena le se pol veder. A hora questo Caraffa ha deliberato in persona andar dal re per dirli a bocha il tutto, e solicitar soa majestà vegni a questa impresa, e non stagi su la spesa di l'armada senza alcun frutto.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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