Pagina (452/756)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      L'habito dil re era questo. Di negro tutto, perché cussì va vestito et non si metterà collor fino non habi una vitoria contra turchi. Havia una vesta longa di veludo negro a la ponentina, fodrà di zendà, una bareta di lana a la francese con alcune cordeline, cavelli assà bianchi et longi, calze di pano negro con scarpe et zocoli a modo pantofe, con uno per di vanti in man, et sora el zipon havia una cadenela d'oro picola con la sua insegna di uno molton d'oro scortegado, videlicet vellus aureum, la qual è l'insegna di Borgogna. È di effigie simillimo tutto a uno nostro patricio chiamato domino Joanne Georgio di S. Marcuola. Di le parte et condition di esso re, che sono perfectissime, qui non scriverò per non esser al preposito et averle ad plenum nel itinerario scrito. Non havia niun da conto con lui. El conte Arigo de Fustemberg era lì a Vegievene amalato di mal francese. La compagnia di sua majestà malissimo vestita, et non havia cavali 600, quasi tutti tristissimi. Tamen, havia arme et artellarie menate con lui di Alemagna, et la duchessa di Milan li donò una bellissima letiera di campo lavorada a destagii et ago, di valuta di zircha [319] ducati 1000. La qual la vidi et era bellissima. Et ditta duchessa era lì a Vegevene gravida, né mai dal ducha si parte. Ha do figlioli. Il primo chiamato Hercules di anni cinque, chiamato etiam, a requisition dil re, Hercules Maximiano, intitulato conte di Pavia, et nato avanti fusse ducha de Milano. L'altro, di anni tre, nominato Sforza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





Borgogna Joanne Georgio S. Marcuola Arigo Fustemberg Vegievene Alemagna Milan Vegevene Hercules Hercules Maximiano Pavia Milano Sforza