El qual capitano non havia con la sua nave voluto intrometer et investir la barza rodiana, che lo poteva far perché havia abuto zente di la nostra armada su ditta nave et era benissimo in ordine, et che esso capitano nostro volse intender la causa non havia investito, et che li rispose non havea voluto far amazar i suo' homeni, et che dubitava di falsa materia etc., et che si ditte barze fusseno state di le nostre, senza dubio si aria preso la dita armata nimicha, né mai saria intrato socorso in Cajeta. Or ditte nave francese andono a la volta di Provenza, dove si armeria di novo conzandole, et poi de brieve dovevano ussir fuora.
Da Zenoa, vene lettere di Domenego Malipiero proveditor di l'armada, era con galie 8 ivi in porto, di 13 di questo, come havia quelli signori di Zenoa aviso che in Provenza se preparava grossa armada di nave et galie per conto de' fiorentini, et che le nave partì di Cajeta erano zonte salve, le qual dovevano armar e venir di compagnia a la volta di Ligorno. Per la qual cossa teniva la cossa dubiosa, et in pericolo, se non si faceva presto provisione di esserli con armata a l'incontro, et che 2 di le sue [326] galie erano andate a Portopisano per portar danari per sovenzion di stratioti e zente d'arme, per la qual cossa, a dì 19 ditto, nel consejo di pregadi, fo scripto al capitano zeneral da mar non si dovesse muover di Gaeta.
Da Pisa, che nostri zerchavano di recupar(14) il castello di Pontedera apresso Pisa, loco di qualche importantia, e che era seguito certi inconvenienti tra il comissario di Pisa et Lucio Malvezo di parole, et pocho manchò non seguisse major scandalo.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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