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      Et subito il re zonto ivi apresso Zenoa, fece do pensieri; il primo di voler veder il casteleto tenuto per il ducha di Ferara con fanti 200 et vi è e castellan domino Nicolò Maria Rango, et era munitissimo, et si havia preparato di defendersi, perché pur per Zenoa si parlava che esso re era lì venuto per tuor. Ma il re tramava, mediante il signor di la Mirandola, di voler andarlo a veder, et il castelan voleva l'andasse solamente con 10 persone; ma sopravene il secondo pensier che disturbò el primo, zoè di far lì armada contra l'armada francese si armava in Provenza per vegnir a Livorno, videlicet 3 barze grande, 2 galioni et 9 galie sotil, et era fanti 2000 preparati a Marseja per montar su dita armata. Unde, consultato con li oratori di la liga, governador di Zenoa et comissario ducal, col nostro proveditor di l'armata Domenego Malipiero et secretario ivi a Cornegià, terminono di far armata, sora la qual esso re volleva con le suo zente montar per esser contra la dita armata, et, non venendo, andar a Pixa et opugnar Ligorno. Et scrisse a li provedadori nostri a Pixa dovesseno lì a Livorno vegnir col campo terrestre, et deliberò di armar lì a Zenoa 4 barze grosse che erano lì in porto, videlicet la Salvega, botte 4000, la Grimalda, botte 3500, quella de Marin, botte 3500, et quella di Zuagi, botte 2500; item 4 barzete, 5 galioni et le nostre 8 galie sotil che ivi in porto erano numero 6, et 2 erano a Portopisano per bisogno de' pisani, le qual sariano preste come fu a Zenoa.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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