Pan non n'è solum fin a dì 20 de l'instante; grani non hè, et non si pol trovar etiam con danari per la gran carestia. Cussì è stà scripto a la illustrissima Signoria, et si la Signoria vorà si ritorni a Cajeta, li do terzi di gallioti fugirano via, perché sono stati zircha 50 dì in spiaza che mai poteano dismontar salvo per aqua, pasendosi de biscotto marzo et frixopi et aqua ben trista. Questo excelentissimo re eri dovea mandar una galia in Spagna per signification dil suo intrar nel regno. Le capitulation rechieste da la baronia et populo, sono state heri concluse apresso Castel Ovo. Non intendemo di qual sorte siano; nec alia etc.
Non voglio restar da scriver come Ferdinando re, hessendo in extremis a Soma, a dì 5, si volea far condur in sbara fino a Napoli per intrar in Castel di Capuana, et pria favellò a tutto il popolo e baroni, videlicet Salerno e Bisignano e il ducha di [350] Melfi etc. Et morite come ho dito a dì 7, comunicato, et prima si confessò molto catholicamente. Lassò a bocha herede don Fedrico.
Adoncha, don Fedrico pacifice introe in Napoli, acceptato da tutti per re, et subito scrisse lettere a Zuam Batista Spinelo cavalier, era orator dil re defonto in questa terra et fidelissimo di la caxa d'Aragona, et stato qui oratore per tre re, homo di gran cervelo, ingegno et optima eloquentia, con perfeta presentia. Et ditto orator lo confermoe per suo ambasiatore, mandandoli lettere credentiale, el qual dovesse andar a la Signoria a referir gratie de' beneficii recevuti, et dovesse far sua scusa che per hora a la Signoria non havia scritto, che subito li scriveria per el primo.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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