Ben si doleva dil ducha de Milan che non faceva il suo dover in favorir la liga, et che ditto re havia facto risposta a l'ambasador di fiorentini che era a soa majestà mandato, el qual dimandoe che soa majestà vollesse far che la liga se removesse a dar favor più a' pisani. Siché da lui lo avia licentiato, et feva tamen a saper come l'era in strecta praticha di dar la seconda sua figlia per moglie al re de Ingilterra; ma non havia concluso nulla, ma come amico comunichava questo.
Li oratori nostri, Antonio Grimani procurator et Marco Antonio Morexini cavalier, havendo a dì 11 per il consejo di pregadi abuto licentia di repatriar, scrisseno di Tortona a Milan, dove era andato il ducha per far le exequie di suo nepote re Ferandino, et di esser andato a visitation di la duchessa vechia dolendosi di la morte dil fratello, et lui, con tutta la corte vestita di negro. Or scrisseno dicti oratori dimandando licentia, et come advisavano soa excellencia che si partiriano per Venetia, havendo abuto licentia di ripatriare per la egritudine lhoro. A li qual il ducha scrisse.
[361]Copia di una lettera dil ducha de Milan, scrita a li oratori nostri erano a Tortona.
Magnifici amici nostri carissimi. Havemo ricevuto le lettere de 15 de le magnificencie vostre scripte per la commissione quale hano havuto da la illustrissima Signoria, et in conformità ne ha parlato el magnifico messer Marco Dandolo. A noi non pò esser se non grato quelo che la illustrissima Signoria ha ordinato a satisfacione et commodo di le magnificentie vostre, etiam che, per el particulare de le persone sue, et per essere segni de quella illustrissima Signoria, a la quale noi se reputamo fiolo, non le possessimo vedere più voluntera, né più desiderabile ci fusse la consuetudine et pratica sua.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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