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      Item, 2 barze de' spagniuli erano amorbate, et li galioti di la nostra armada andavano in le caxe amorbate per bastasar a guadagno, adeo erano in gran pericolo. Et che li lochi circonvicini erano tutti pestilenti, et dolevasi esso capitano non si poter levar senza licentia di la Signoria, et rimanendo stava in grandissimo pericolo.
     
      Item, el re don Federico partì a dì ... octubrio, et andò per terra a Cajeta a campo, et menò con lui monsignor de Obignì era stato per il re di Franza viceré in Calabria, acciò vedesse di exortar francesi erano in Cajeta a rendersi. Quello seguirà, scriverò di sotto.
     
      [1496 11 03]A dì 3 novembrio, zonse in questa terra, venuti con uno navilio di Monopoli, cinque ambasadori di l'università di Taranto, tre francesi uno di qual è borgognon, et do citadini con 4 fameglii. Et li francesi nomevano Loy francese e Nicolò di Pavi; li citadini Raphael Cazanegi et Ugolino Bochariolo. Et questi arivono a l'hostaria di la Serpa al ponte di la Paja, et in quella sera andono a inchinarsi a la Signoria, o per dir meglio, a caxa et palazo dil principe nostro, notificando la sua venuta. Et il zorno seguente, andono in collegio insieme con quel Jacomo d'Arbe che fo primo a muover tarentini a rendersi et darsi a la Signoria, et questi presentoe lettere di l'università di Taranto di credenza. Poi exponendo che quella terra, con aliegro animo, havia levà San Marcho, né volevano [377] altri capitoli se non che li fusse promesso che, aceptati che fusseno, mai li restitueriano al re Federico, né a niun di caxa Aragona, et che a' francesi, numero zercha 160 che erano in le forteze, li fusse dato il suo avanzo che era ducati 12 milla, notificando come quella terra era in maximo bisogno de vituarie, et che monsignor Antonio di Lamboso francese governator di la terra per il re di Franza steva al suo partir malissimo, adeo dubitavano fin questo zorno non fusse morto, et che 'l capitano di la piaza era fiorentino e parlando io con lhoro, disse che le tre parte di li habitanti in Taranto erano schiavoni, albanesi e griegi, et il resto nativi tarentini overo aragonesi.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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