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      [1496 11 13]A dì 13, vene lettere di Napoli come, a dì 5 ditto, el re don Fedrico, andato a campo a Cajeta, havia preso il borgo di la terra et uno monte, et haveano piantato le bombarde per bombardar la terra et speravano di averla, perché haveano comenzato una praticha di rendersi. Et l'orator nostro ivi si ritrovava.
     
      Da Roma, come el campo dil pontifice era pur a Brazano, et bombarda la terra sperando di averla, et el cardinal Colona ivi si ritrovava ut dicitur, amalato di mal francese. Et il papa dimostrava non esser contento che vinitiani havesse Taranto.
     
      In questi giorni, don Cesaro andò a campo a Taranto, et acostato a la terra fece chiamar alcuni di principali tarentini, persuadendo si volesse render e vegnir a l'obedientia dil re don Fedrico, prometendo a quelli che di l'ex (sic) comesso di rebelione, immunità et exemptione, li perdoneriano et concederiali largi privilegi. Et quelli, con magno et constante animo, gli deteno repulsa, dicendo andasse con Dio che una volta haveano deliberato di darsi a la Signoria, et in caso che venitiani non li acceptaseno, suo fermo proposito era di mai non voler tornar sotto aragonesi, e piutosto elezeriano di abrusar e ruinar Taranto e poi andarse a negar in mar che più esser soto aragonesi, et che 'l Turcho non li manchava non li volendo tuor venitiani.
     
      [1496 11 13]A dì 13, vene in questa terra Luca Valaresso stato mercadante a Londra, et quello che have [381] comissione, insieme con Piero Contarini, di exortar il re de Ingilterra che dovesse intrar in la liga.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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