Ma pur li fo dato zente.
[1496 11 19]A dì 19, vene letere di Roma, come el capitano dil pontifice era pur a Brazano, dove una madona Bartholamea Orsini se defendeva virilmente.
Item, come domino Stephano Taberna orator dil ducha de Milan, el pontifice a requisition dil cardinal Ascanio lo havia fato episcopo. Tamen non fu vero ch'è terra in nel regno di Napoli, et in Roma si parlava saria fato cardinal.
Noto, come la nave normanda di botte 1200, stata a Ligorne, come di sopra ho scripto, et partita per ritornar in Provenza, ita Deo volente per fortuna ruppe l'arboro, et sora Cao San Stephano dette poi in terra et si rompete sora piombi. Ma è da saper che l'armata predita francese, nel partirsi de Ligorne, trovò uno galion di quelli armati per il re di romani cargo di artilarie dil re, et quello prese et menolo a Marseja.
Ma le nave zenoese, in questi giorni, compito il mexe, excepto la Salvega che si rompete, ritornono a Zenoa, et le galie nostre col proveditor, havendo il re di romani abandonata l'impresa di Ligorne, per non star in spiaza in grandissimo pericolo di rompersi, si levò con le 7 galie et vene a Portovenere. Demum, per la Signoria nostra li fo comandato dovesse ritornar a Zenoa, et cussì andoe, come di sotto ordinatamente scriverò.
Da Pisa, il re di romani voleva andar a campo a Ponte de Sacho castello de' pisani tenuto per fiorentini, et andato a dì 13 ditto con zente, nulla vi potè far perché Ponte di Sacho et Pontadera, castelli di grande importantia, da fanti fiorentini erano ben custoditi.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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