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      A dì 16 azonse a una abatia di Santa Maria apresso Malz. A dì 17, azonse a Malz la preffata majestà, et a dì 20 azonse a Malz el ducha de Milan con la duchessa, et disnoe insieme con il re, et da poi disnar, a hore 18, el re se redusse sotto uno pavion, dove era tutti li oratori di la liga et il legato episcopo concordiense, dove fo un parlamento, et fo proposto del vegnir in Italia. Il qual loco di Malz, è di là da monte Nonbray. Et a dì 22, el re andò a Bornio, et el ducha a la caza, poi, a dì 26, esso re ritornò a Malz di là dal monte. Questo camino ho voluto scriver per esser stato cussì el suo viazo, non perhò che tutto in relatione dicesse. Or referite come li elemani et bergognoni disconfortava la venuta dil re preditto in Italia, et el ducha summamente lo exortava, et lo fece venir per paura che nostri non si facessino signor di Pisa. Demum, [407] chome, a dì 30 avosto, a Meda, iterum il re venuto per vegnir in Italia, il qual loco di Meda è mia 3 da Cariman, et 7 da Como, et 14 da Milan, fo dato l'audientia al cardinal legato di Santa Croce, dove era il ducha con li oratori di la liga. Et quivi fo disputato zercha le propositione proposte per la regia majestà. Demum, come a dì 2 septembrio, introe esso re in Vegevene, et il zorno sequente vene il ducha con il legato. Et poi, a dì 15, li do oratori nostri, come ho scripto di sopra ordinatamente. Poi, come andò a Zenoa et montò su le nave et galie per andar a Pixa, et a l'impresa de Ligorne. Disse di Pisa; di la condition di quella terra e di la marema e coline, e dil porto di Ligorne; et che il


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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