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      Item, castel Santo Anzolo de Monte, Castel Pacentio, et Castel Vetere, quali erano tenuti in assedio.
     
      Item, Rocrella, nel qual si trova quello che si fa nominar marchexe de Cotrona.
     
      Item, Jeraci, il qual loco il re don Fedrico havia abuto.
     
      Item, che il conte di Sora havia mandà al re per adatarsi, al qual poco fo risposto perché le fortezze si trovavano in poter dil prefetto, qual non era acordato.
     
      Item, dil motto scritto su le porte di Cajeta per francesi, che dice: Adio Cajeta d'ogni ben neta.
     
      Item, che l'orator milanexe havia abuto dal re la confirmation et juramento di privilegii di loci dil ducha suo de Milan, zoè Barri et altri loci vicini.
     
      Item, che 'l re laudava si tenisse il re di romani in Italia per molti respetti etc.
     
      Lettere dil proveditor di Monopoli nostro, di la perseverantia de' tarentini in la devution di la Signoria nostra, e conferma la novità di sopra.
     
      Item, che 'l re desiderava la Signoria li facesse haver Taranto e che lui i torà a grazia, et questo scrive l'orator di Roma.
     
      Da Cataro, lettere come in la materia di Zernovich e dacii che 'l sanzacho di Scutari Perifaga havia mandà a scuoder, dicendo cussì haver fatto per il passado. Et che esso proveditor havea risposto do volte, come aspectava risposta di la Signoria, el qual non restava satisfato.
     
      Da Pisa, de 5, 6, dai proveditori et secretario, che 'l campo nostro, per diffeto de strami era quasi disciolto.
     
      Item, stratioti partir quasi tutti per Lombardia et inver Milan, et che Sonzin Benzon, con la compagnia, era partito, et Zuam da Ravena, Latantio da Bergamo et il compagno a la volta di le coline per socorso de quelli lochi, maxime trovandose a Lari il conte Ranuzo di Marzano capitano di fiorentini, quali fanno forzo di zente, in le qual sono francesi 400 di quelli zonseno per avanti a Liburno, et che quella terra di Pisa era mesta per le incomodità vedeano esser a le zente nostre, et che haviano risposto che non potevano restituir a Piero Medici i beni soi nel [426] pisano, quali rechiedea il re Maximiano fosseno restituiti, per esser occupati da' fiorentini.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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