Et esso ducha rispose a l'orator dil re di romani non li voler dar danari se non fate le mostre a le zente, per non butarli via. Noto: il ducha de' a Maximiano prima ducati 160 milia, poi questo april duc. 80 milia.
Item, di acetar re Fedrico in la liga e restituir Pisa a' fiorentini, e che 'l ducha di questo vol esser conforme con la Signoria.
Dil mexe di zener.
[1497 01 01]A dì 1.° Di Roma, di 24, 27, come la commission dil cardinal per Franza non era expedita, né fata la electione di l'orator in Britania.
Da Napoli, di 13 fin 24, che in materia tarentina dil elezer dil nontio non piaque al re, ma volea la Signoria desse repulsa a li oratori over syndici, perché poi era certo arìa quella terra. Pur concluse far la eletion dil nontio. E nota, nostri fé per do cosse: conservar Taranto da' turchi; secondo, acetarli dal re a gratia. E il re, a questo, disse: si trazesse francesi di le forteze, era contento darli danari e farli condur ubique salvi aut mari aut terra, e la terra toria a gratia. Pregava la Signoria e la liga facesse ogni debita cauzione, perché era disposto di observarla. E che don Cesare havia scrito dolendosi dil nostro proveditor di Monopoli, che tenia Taranto in speranza, e voleano aspetar risposta.
Da Milan, di 27, 29, esser avisi da li oratori di sguizari, maxime da Berna, che volendo trazer 200 fanti, esserli risposto non poterli dar per esser subditi a Maximiano.
[1497 01 03]A dì 3, da Milan di 30, lettere da Fiorenza in l'orator lhoro, che, restituandoli Pisa, non resteriano esser francesi, e havia scrito al re, e che nostri instava senesi molestasse Orsini.
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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 756 |
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