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      Et cussì si partì dicto Zuam Paulo e ritornò al Castelazo, dicendo era presto a obedir. Et poi ritornato, vene lettere dil ditto conte et proveditor che nullo modo si dovesse muover de lì fino li scriveriano altro.
     
      Item, che i nemici erano ritrati di Sace mia 5 più verso Aste, e questo per timor di li subsidii di le zente di la Signoria nostra e di la venuta dil conte di Petigliano. Et preseno Bergamasco facendo gran crudeltà, sichome per altre lettere è scripto di sopra, e feceno alcuni presoni di quelli erano in le caxe. Questo fo a dì 17 de l'instante. Poi, a dì 18, andono col campo ad uno castello chiamato l'Ancise, qual è forte per haver la rocha in monte et la terra in piano, e tentono di haverlo per acordo, dimandando se rendeseno. Et per esser ivi el signor proprio del luogo nominato messer Oton soldado dil ducha de Milano, non se volse render, et fo facto un pocho di scaramuza dove fo morti alcuni de' inimici, e soprazonzendo poi el conte di Cajazo con le zente erano in Alexandria, inimici si levò de l'Ancisa. Et andono a uno altro chiamato Maxi, el qual etiam è assà forte, e tutta la domenega a dì 19 lo bombardono, et fino hore 2 di notte non lo haveano ancora habuto, né lo hebbeno. In el castello de l'Ancisa, oltre che vi era el signor dil loco et zente duchesche, li fo mandato etiam de li nostri stratioti 40, et alcuni ballestrieri a cavalo di Zuam Griego.
     
      Item, in quel zorno 19, Frachasso con esso proveditor e bona parte di le zente erano nel Castelazo, andono a presentarsi al castello chiamato Bosco mia 3 de lì, per veder di recuperarlo.


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I Diarii
Tomo I - parte prima
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 756

   





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