Lettera di Thadio da la Motella, di 25 dicto. Come in quella matina era venuto uno suo messo da Montegrasso, qual havia mandato nel campo nimico, et dice come il Traulzi havia fato far la mostra a le fantarie e dato danari, e si dicea lì era zonto nel campo nostro persone 8000 di la Signoria in ajuto dil ducha di Milano, et che i nemici volevano andar a la rocha de Raza a campo, overo ai Maxi, over Anon apresso tutti a quelli confini, et che erano rimasti molto suspesi per l'ingrossar dil nostro campo. Di Zuan Paulo Gradenigo, data in li Maxi a dì 26 dicto. Come hessendoli stà scripto per li proveditori, che dubitando i nimici non tornaseno iterum ai Maxi per darli bataglia, dovesse andar ivi con li stratioti ad alozar. Et cussì, a dì 24 dicto, si partì dil Castelazo et andoe in dicto loco di Maxi ad alozar con li stratioti. Et zonto de lì, intese che i nemici [530] erano andati a Castelnovo, et che i ge dava crudel bataglia, el qual era lontan mia 5 de lì, unde, per esser l'hora tarda, non potendo far altro, mandò la note stratioti 50 a un loco nominato Quinzan a farse veder ai nemici, et che la matina su l'alba veria etiam lui con cavali 300. Et, che tutta quella nocte fece lavorar lì a li Maxi repari et altre provision che bisognava e dar animo al populo, che erano molto sbigotiti, et che a dì 25, a l'alba, montò a cavalo e andò verso Castelnovo, e gionto lì apresso, intese era perso et messo a sacho et brusato. Et visto questo, preseno 10 presoni e tornò indriedo con li stratioti ai Maxi, dove fece etiam molte provisione, et tasentar li stratioti che volevano danari.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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