Et a dì 3 da matina, andato a la Signoria, exponendo in quanta calamità si ritrovava quella povera terra per caxon di le vituarie, et chome tutta la loro speranza era in la Signoria nostra, a la qual universalmente tutta quella città, e grandi et piccoli si raccomandava, pregando non fosseno abandonati. Et cussì poi referite in pregadi a dì 6.
Da Bologna, per lettere di Antonio Vincivera secretario nostro. Come haveano avisi di Fiorenza che quella terra era in grandissima carestia de viver, et che il formento valleva lire 14 di nostra moneda el staro, overo soma a lhoro modo, et pur se ne trovasse. Et che si trovava esser morti più de 20 persone da fame, et che molti haveano cridato palle, palle, ch'è l'insegna de' Medici, et che vi era grande comotione, et che li signori lhoro haveano fatto uno editto per reparar le custione et simel cridori; che homeni non intrasse ne li fontegi a comprar farine, ma solum femine, le qual perhò non potesseno comprar al zorno per una se non certa quantità.
Item, che quel frate Hieronimo di Ferara, era pur [534] in Fiorenza et havia gran credito et havia sempre predichato in favor dil re di Franza, al presente era molto sfredito et predichava quasi contra esso re, dicendo che l'era manchador di fede, et che l'havia promesso a' lhoro oratori di ritornar in Italia, et che 'l non veniva: unde Idio lo faria ruinar et similia. L'hoperatione che 'l farà, si vedrà poi.
Partì in questi giorni li arsili, in tutto num.o 4 di sora porto, andati a tuor stratioti in Levante, dove era Marchiò Trivixan capitano zeneral nostro di Corfù venuto a Modon a farli, et a Coron e Lepanto.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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