Et cussì lassoe l'impresa de Spino.
Item, come inimici se erano levati de Arbenga e lassavano l'impresa di Zenoa, e ritornavano a la volta di Aste, et li nostri, quali erano a Spino, vedendo venir i nimici a la volta di Aste, etiam lhoro veneno in qua. Et che nostri starano a veder quello inimici farano, e secondo li soi andamenti li sequiterano. Et volendo farse inanzi, nostri li sarano sempre al opposito: secondo farà bisogno si muttarà proposito.
Item, che misier Annibal Bentivoy ritornava a Tortona con tuta la sua compagnia ad alozare, et il conte Bernardino, che era lì al Bosco, andava ad alozar al Castelazo. El proveditor di stratioti andava a Solere. Li borgognoni a Cormene, et esso Thadio restava lì al Bosco, et che li altri, chi a cavalo chi a piedi, erano alozati per li castelli a quelle frontiere, [563] che tutti in un momento se potevano ritirare insieme. Et è da saper che ditto signor Galeazo, zonto al Castelazo, fo mal visto dal conte di Petigliano e da li nostri proveditori, dicendo era pusilanimo, et che doveva haverli prima che si partisse dato aviso.
Lettera di uno andoe a ditta impresa de Spino con Zuam Paulo Gradenigo, che narra tutto il successo: et il sumario sarà qui posto, scrito in Sace a dì 19 dil presente. Primo, come el proveditor di stratioti preditto, di Maxi vene alozar a Sace mia 2 lontan dil Castelazo, el qual loco di Sace, per esservi stato francesi, era consumato. Restava solum le mure. Et che de lì ditto proveditor si partì a dì ... a le 20 hore, et con 250 stratioti andoe lassando il resto a Sace in governo di suo fratello Marco, con hordine che la matina sequente veniseno driedo.
| |
I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
|
|
Spino Arbenga Zenoa Aste Spino Aste Annibal Bentivoy Tortona Bernardino Bosco Castelazo Solere Cormene Thadio Bosco Galeazo Castelazo Petigliano Spino Zuam Paulo Gradenigo Sace Maxi Sace Castelazo Sace Sace Marco
|