La qual cossa dete molto che dir ai cortesani; et era la setimana sancta. Quello di la moglie seguite, e l'andar repentino dove processe, sarà scrito di sotto.
Item, come lì in Roma era seguito certa novità de' spagniuli con romani in Campo de Fior, zoè con quelli di don Consalvo Ferando, et che ne era stà tra lhoro morti molti. Et che don Consalvo si partiva di Roma per venir in reame, over a l'impresa [570] di Rocha Gulielma, et che il pontifice, expedito l'impresa di Hostia, havia dato licentia a tutte le sue zente, le qual venivano verso Fiorenza, dove intendevano fiorentini fevano forzo per Pisa.
Da Pisa, come erano in gran extremità. Se recomandavano molto dimandando uno capo di conditione per governo di quelle zente, licet vi fusse Zuan Paulo di Manfron; unde era di oppinione de alcuni de mandarli il conte Bernardino. Et zercha questa materia fo pregadi, et scritoli in bona forma in lhoro conforto, che non sariano abandonati, et che Zustignan Morexini proveditor nostro, con le altre zente, vedesse di recuperar quel bastion di Ponte di Stagno che fiorentini nuovamente l'haveano auto, et fo mandato altro danaro. Adeo, in vinti zorni, li fo mandato a Pisa zercha ducati 15 milia d'oro, et se intese che Domenego Malipiero era partito con le galie di Zenoa non lo havendo voluto acetar, et havia sachi 500 formenti per condurli a Pisa, et era zonto a Portovenere.
[1497 03 27]A dì 27 ditto, per il consejo di pregadi fo scrito in Spagna a Jacomo Contarini doctor orator nostro. Primo, che, hessendo seguita ditta trieva, vedesse di metter il loco a redurse a tratar la paxe in loco più propinquo a Italia, et maxime volevano in Sabaudia.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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