Siché è da considerar come siamo in varii alozamenti sparsi e lontani, e i nimici esser grossi.
Item, el tempo incomodo a non poter campizar terra alcuna, ni star fuora la note. Etiam di qui è rotto il tempo e le strade zà diexe zorni, ch'è cossa da non creder. Eri, fui con el signor conte e misier Galeazo, con zercha cavali 300 lizieri a fora, a veder el paese fino a Montealto, Monte grosso, Alano e Chaneli, e falissemo di cercha una hora cavali 50 de' inimici e fanti 100, che andavano da uno luogo a l'altro; siché speremo di brieve etc.
Da Turino, di 31 marzo. Come haveano di Franza, per lettere di 20, che la majestà regia, fato el dì di pasqua a Lion dovea andar a Tors, et che non havea danari, et quello paese era in disperatione. Item, che di pace non era da fidarse; et che chi fa bona guerra non li mancha avantazosa pace; et che nostri erano su quel dil compagno, et redute le cosse in boni termini.
Dil mexe di april 1497.
[1497 04 03]Lettera di campo di 2 april di proveditori, data in Fellizano. Come, havendo ordinato in quelli giorni a Zuam Griego capo di ballestrieri e a misier Zorzi de Petraplana che, callato il mal tempo, dovesseno andar a la Torre de la Guarda de Asti per veder di averla, questo perché non se potea corer sul astesano che per quella Torre non fosseno fatto i signalli, et cussì, hessendo ozi callato il mal tempo, li dicti andono. E discoperti, ussirono de Asti zercha cavali 200 et alcune fantarie, in modo che, affrontatossi i nostri, feriteno molti di lhoro, i qualli se ritraseno.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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