Et passono arente Maxi, e feno mia 14. Zonti a Montalto, trovò lì a vicino el signor Galeazo con zercha 2000 fanti todeschi et 400 cavali borgognoni et misier Talian da Carpi. Et cussì di compagnia andono verso Montalto, et asaltato dicto loco, se comenzò a darli la bataja trazendossi artellarie di passavolanti e serpentine, poi a la bataja di man con le scale. Et esso proveditor di stratioti fo mandato [582] con li stratioti a la volta di Montegrosso e di Aste acciò non venisse socorso, et cussì tenia veduta sopra una e l'altra montagna, e lui, con il forzo e alcuni ballestrieri a cavalo, in la valle. Et venendo di Montegrosso zercha fanti 200 per soccorer Montalto, quelli fugò fin dentro Montegrosso, et ne amazono alcuni et feriti molti, et di nostri fo ferito uno stratioto da schiopetto nel pecto, et era in pericolo di morir, chiamato Antonio Drema. Et in questo mezo che lui facea la guardia a ditta valle, le altre gente, e praecipue li allemani, dava la bataglia a Montalto, et quello fo preso in breve tempo per non haver mure ma solum fossi, con fornimenti de ligname atorno e teragii a modo di Castelazo e i Maxi. Tamen, fo molto difeso da li guasconi erano dentro da cercha 400, quali, dapoi molta difesa, non si posendo tenir, se redusse a la rocha ch'è in mezo la terra su uno colle. Similiter li homeni e done di la terra. Et intrati nostri in la terra, quella brusoe et la rocha rimase per esser in monte. Sopravene la sera, et parse a' nostri non star ad aspectarli; ma si partino et andono tutti al lhoro alozamento, et esso proveditor ritornò a Corniente.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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