Con questo ordene, ce aproximamo ad li burgi de la ciptà per uno tirar d'arco, dove si presentaro 24 regitori de la ciptà vestiti ad una fogia, con veste grande fino ad terra de raso crimisino, de varie fodre et colane. Et qui fatto primieramente per uno di loro una breve oratione in nome de tutti, smontati basarno la mano ad la preffata principessa. Et mentre stavamo in questo acto di reverentia, veneno 12 staferi vestiti de veluto morelo, con una mula guarnita de raso crimisino coperto tuto de piastre d'oro et uno cavalo pur guarnito de raso crimisino con rechami d'oro filato mandato da la regina, ad la gionta di quali, epsi regitori se inviorno ad la porta de la ciptà dove tutti a piedi la tolseno sotto un baldachino d'oro tirato fato a le imprese de la cità, et cum epsa la regia majestà servando l'ordene antedicto, con lo clero inanti cavalchando per la ciptà. La qual, essendo già in su la prima hora de note, tuta era aluminata ad le finestre de le case cum torze et candele secundo la facultà de li habitanti, et al voltar de le strade de molte torze poste per comune al numero forsi 1500. Feceno capo a la jesia majore, dove smontorno. Poi remontati, tolseno il camino de palazo adretura per la più longa et bella via coperta de razi et tapezarie bellissimi, dove arivati si smontò ad la prima intrada. Et cussì a piedi, montata la scala del portico grande inferiore, a lo intrare del superiore portico [622] se presentò la serenissima regina vestita de una veste de brocato d'oro tirato con le maniche ad gale, cum molte gioie, una sbernia de raso crimisino recamata de oro batuto per le cusedure, con una bereta da homo de veluto negro sopra il velo consueto.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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