Heri sera, che fo venere, dopo una gran moltitudine de fanali et lamenti et lacrime infinite, coperto de brocato, bello quasi più che quando era vivo, molto domestichamente de altra pompa fo portato da castello a Santa Maria de Populo, con gran dollore et compasione del povero signore. Se dice ha 9 o 10 feride; ma la principale si hè che ha tagliata la gorza, caso stupendo et inaudito. La magiore cosa è che non hè homo che sapia imaginare la causa, né l'auctore de tanta cossa, benché alcuno dice che 'l papa subito disse: "Io so ben chi l'ha morto." Fo trovato in zacheto con uno paro de calze verde scure, uno paro de burzechineti, uno gippone listato con el suo cinto, et uno pugnaleto [660] a lato como era andato fuora. Lo schiavone sopradicto dice che etiam la cappa li fo butada in fiume et esso tacito fingea dormire e prudentemente. Gran cossa è non fosse cognosciuto quello soprascripto li saltò in groppa, che prima li havea parlato in l'orechia, et alhora lasò, insieme con quello solo, tuta l'altra compagnia, che intendo era con Valenza et molti altri. La historia ho scripta secondo de varii parlari de persone ho inteso. Al presente, per ancora non si sente altro, nam haec diebus sabatis mane circiter hora 13.a scripsi. De frumento una grande carestia ce hè. Per noi faria venire in là presto; ma me pareno le vie tanto obsesse, che non ce vedo modo se non pericoloso. Orate Deum pro nobis. Ex urbe 17ª junii 1497.
El vostro servitor MAR. V. POMP.
A tergo. Al magnifico misier Thadeo a Cornu de Ravena etc. in Ravena.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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