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      Da Napoli. Come quel re don Fedrico atendeva a recuperar danari, et era poverissimo per esser quel regno mal in asseto, et havia posto alcune tanse a li officii per le qual haveria ducati 30 milia, et poi per i fuogi etiam haverà certa quantità. Etiam non hessendo il tempo, volleva scuoder li danari, et mandava zente per le terre ad scuoder, et questo perché diceva havia de bisogno. Et etiam volleva poner el sussidio caritativo, justa il solito, per la soa incoronation. La raina soa moglie, è da saper non era, dapoi che l'è re, intrata in Napoli, la qual fo fia dil principe di Altemura, et unicha ut dicitur disesa di la caxa di Magi. Et si stava a Leze; ma in [672] questi giorni di Leze si partì e andò habitar a Barletta.
     
      Item, che don Fernando Consalvo capitano yspano dovea passar in Sicilia, et conclusive, di Napoli poche cosse di momento era.
     
      Da Pisa, lettere di Zustignan Morexini proveditor, di ultimo zugno. El qual si ritrovava in quelli lochi circumvicini, hora in qua e hora in là, fugendo il morbo che pur in Pisa lavorava et etiam per il contado, adeo quella terra steva molto mal. Pativano da fame, et dubitavano che uno zorno fiorentini, che pur se intendevano fevano zente assai maxime molti paesani, che non la rubaseno. Et accidit, che fu tolto uno animal de uno pisano da alcuni habitanti in un castello sul pisano tenuto per fiorentini, et il patron dil ditto animal, che era pisano, andoe a dolersi al comissario fiorentino era in quel castello, come in tempo di trieva era stà facto questo, et che li fusse renduto.


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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1879 pagine 1013

   





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