Di ché, inteso tal cossa per li habitanti et soldati di quel luogo, di subito corseno con le arme sopra el luogo per sopraveder, senza perhò alcun mandato né saputa di esso proveditor, et lì trovò cercha homeni 50 che haveano cargato cara 8 formento che per forza di la possession tolevano et exportavano via, che erano de Castel Porpeto castelani soto Udene, che per certa differentia havea con ditto Polo da Zara. Et visto per nostri che loro se volevano far raxon a so posta, e che era fatto tal forzo, [686] fono a le man, et fono feriti di nostri soldati e morti tre, e da la parte adversa et feriti molti e messi in fuga. Tamen, asportono via cara 7 di biava che avanti li haveano mandati; ne preseno uno che era di driedo, et lo conduse in Gradischa con tuto el caro. Et ritornati, esso proveditor recevete gran dispiacer per aversi impazato soldati de lì, et fece subito relassar el dicto carador con il suo caro e buoi per esser subdito de l'imperador, et questo feze per non esser causa di principiar novità etc. Unde, inteso tal cossa per li padri dil senato, fo consultato quid fiendum. Altri era di opinione non soportar che quelli todeschi di Goricia ne facesse injuria, et voleva far cavalchar il conte Bernardin con la sua conduta ivi. Altri mandar li stratioti, o parte, che lì in Friul sono alozati, zoè li ultimi stratioti venuti, et altri li pareva non era tempo di apizarsi, perché la cossa in sì non importava, et senza spexa molta si poteva refar i danni. Unde, nel consejo di pregadi, dapoi longa disputatione, fo decreto mandar Zuam da Feltre da l'Ochio comestabele, con 100 page ivi a Gradischa.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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