Che 'l [689] pontifice havia tolto a suo stipendio il signor di Piombin domino Jacobo d'Apiano con homeni d'arme 150; Hercules Bentivoy, che fu con fiorentini et era con senesi, con homeni d'arme 110, et che non havea voluto tuor a suo soldo niun di la parte Orsina, ni etiam di colonese.
Item, che il cardinal Ascanio, da la Fraschà era andato mia 20 più in là a Grottaferata, et ivi si stava. Pareva si volesse acostar con la parte colonese, perché la Orsina cerchava e tramava di acordarsi col papa. Di la morte dil ducha di Gandia, altro non se diceva, né si sapeva il certo cui l'havesse facto amazar.
Da Fiorenza. Peste grandissima. Ne moriva più di 50 al zorno. Che nel monasterio di fra Hironimo era comenziata la peste, et che tamen, tanto era il seguito de alcuni che havea esso frate Hironimo, che dicevano che si fusse lassato predicar, cessaria il morbo. Tamen non predicava, et fiorentini stevano malle.
Da Pisa, lettere di Zustignan Morexini proveditor et Francesco da la Zuecha, i qualli erano fuori di Pisa per la peste. Che saria buono far una certa forteza, et riconzar un bastion. Zuam Diedo ivi gionse sopra la compagnia Chieregata; et che in Pisa, acciò non restasseno vuoda, havia quella signoria fatto uno editto che uno almeno per caxa dovesseno in la terra stanciarvi, et che erano constanti et fedeli a la Signoria. Et a Pisa fo mandato danari per dar paga a le zente.
Da Milan. Continuamente vegniva lettere di Marco Lipomano orator nostro, el qual era molto laudato per li advisi che dava et la solicitudine nel scriver.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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