Et dicta naveta presa, fo poi lassata da essi francesi, la qual, venuta a Zenoa, el corier che restoe vivo, licet ferito fusse, vene poi in questa terra, et notifichoe, come, partito da Medina dil Campo dove era la corte dil re et regina a dì ... zugno etc. Siché a questo modo le lettere non vene, né si have aviso di Spagna.
Da Roma. La peste pur feva qualche danno, maxime ad alcuni familiari di corte dil papa. Li cardinali, la magior parte, erano fuora di Roma, et maxime Ascanio el qual era abrazato con collonesi. Et il cardinal Valenza deputato ad andar a incoronar re Fedrigo, partì di Roma a dì 22 ditto con cavalli 300, et andoe al suo camino. El pontifice, tolse, come ho dicto, exortato da li confederati, a suo soldo [699] Hercules Bentivoy, come ho scripto, con homeni d'arme 100, et uno zenthilomo yspano, era col ducha di Gandia, con homeni d'arme 50. Pratiche era etiam di recondur el ducha di Urbino et quel signor di Piombino, tamen non era ancor concluso alcuna cossa.
In questi giorni, acciò l'anno futuro non fusse carestia di biave in la terra, Andrea Minoto, Zuam Batista Foscarini et Francesco Bragadin provedadori a le biave, con volontà perhò di la Signoria nostra, feno mercato con Andrea Loredam e compagni di stera 40 milia di formento di Sicilia a l. 5 s. 12 el ster, a darlo per tutto marzo proximo.
Item, con Stephano Contarini e compagni, di stera 20 milia a questo medemo priexio, a condurlo, come ho dicto. Et ancora ne volevano far di altri 40 milia stera, acciò havesseno fatto compreda di 100 milia stera, etc.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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