Et ivi haveano archi da freze et molte arme. Et accidit che, [705] in quella nocte, volendo do saracini esser li primi a fuzir per uno neccessario, uno ussite et l'altro si anegoe. El qual ussito, comenzò a chiamar barcha in quella nocte, et una di le barche dil consejo di X passava, et venuta a levarlo, dubitando per esser negro che non fuzisse, li feno paura. Dal qual inteseno la conjuration fata di ussir per li presonieri. Or chiamato li oficiali et fatto far bona guarda la note, la matina, a dì 5, chiamati li cai dil consejo di X, erano questo mexe Cosma Pasqualigo, Nicolò da cha da Pexaro et Domenego Beneto, i qualli con assà oficiali andono a le prexon, et li presonieri pur erano duri. Tandem, con paja brusata, fo fumato a li balconi di le prexon, adeo il fumo li sofechaveno. Et fo fato uno comandamento, da parte di cai dil consejo di X, che si a le tre volte non respondevano et steseno ubedienti, fusseno tutti impichati per le cane di la golla. Et cussì Marco Corner fo el primo che si rese, et cussì li altri, li qualli fono posti in le lhoro prexon con più distreta, et ordinato a li guardiani havesseno miglior custodia. Et questa cossa, per esser notabile, ho voluto qui ponerla.
[1497 08 06]A dì 6 ditto, vene in questa terra Zuam Mocenigo era stato vicedomino a Ferara, in loco dil qual era andato Bernardo Bembo doctor et cavalier. Et a dì 7 fo in coilegio(38). Expose come quel signor al presente dimostrava esser tutto di la Signoria, et volentiera voria modo di potersi acostar a questa Signoria, et che tutta Ferara et il ferarese più non cridava Franza come prima, ma desideravano abrazarsi con venitiani, et erano grami.
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I Diarii
Tomo I - parte seconda
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1879
pagine 1013 |
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